Come distinguere i movimenti fetali da quelli intestinali?

I movimenti fetali sono quelli che si verificano durante il magico periodo della gravidanza.

Intorno alla settima/ottava settimana è possibile già individuare e sentire i primi leggerissimi movimenti del feto che non saranno però coordinati come quando diventerà più grande.

I ginecologi sono tutti d’accordo nell’affermare, infatti, che in media, i movimenti fetali veri e propri iniziano a sentirsi tra la 14esima e la 20esima settimana di gestazione.

Ci sono però delle mamme che hanno la sensazione di sentire qualcosa nel loro pancione già intorno alla quindicesima settimana, altre invece raccontano che fino alla 25esima non sentono assolutamente nulla.

Come puoi ben capire, quindi, la situazione è molto soggettiva.

Potrebbe però anche capitare che le future mamme confondano i movimenti fetali con i movimenti intestinali.

Sai che ci sono delle differenze notevoli tra i due tipi di movimenti?

Dunque, come distinguere i movimenti fetali da quelli intestinali?

Scopriamolo in questo articolo.

I movimenti fetali sono le sensazioni più piacevoli che una futura mamma possa provare.

Sono dei colpettini che via via diventano sempre più forti, sintomo che il bimbo sta bene e sta scalciando.

A proposito di calcetti, sai che è quasi impossibile distinguere se un movimento fetale è generato da un calcio, un pugno o una gomitata solo affidandoti alle sensazioni?

Solo una ecografia ti potrà dire con esattezza la posizione del bambino. Generalmente, i movimenti che si possono distinguere sono quelli di parti molto piccole come mani, piedi e gomiti individuabili più facilmente rispetto a quelli più grandi causati da schiena, testa e sedere che si possono definire come dei veri e propri strusciamenti.

Qualche bimbo nella pancia della mamma ne approfitta anche per fare delle capriole, generalmente verso la fine della gravidanza, quando ormai la posizione definitiva che è quella cefalica, è stata assunta dal feto.

Alcune mamme affermano che verso la fine della gravidanza il bimbo non si muove più.

Questo è un mito da sfatare.

Non è vero che il futuro bebè non si muove ma semplicemente si muove in modo diverso e a cambiare e ad essere diversa è anche la percezione che la futura mamma avrà del movimento.

Una volta che il piccolo ha trovato la posizione giusta, non si muoverà più come agli inizi ma avrà la stessa vivacità, energia e vitalità di prima: i colpi che la mamma inizia a sentire intorno alle 14/20 settimane continueranno ad essere presenti fino alla fine della gravidanza.

Importantissimo da sottolineare: ogni feto ha delle specifiche caratteristiche di movimento che dipendono dal temperamento del bambino ma anche da alcune variabili fisiche come per esempio la posizione della placenta, la quantità di liquido amniotico, la lunghezza del cordone ombelicale.

Studi scientifici hanno dimostrato che molti bimbi tendono a muoversi con maggiore vivacità ed energia soprattutto dopo che la mamma ha consumato pasti nutrienti dato che ricevono così sostanze nutritive che conferiscono loro la forza necessaria per muoversi.

I bimbi si muovono continuamente ma non sempre le future mamme riescono a percepire i loro movimenti.

Per esempio, quando una donna sta compiendo una passeggiata o sta camminando, la percezione dei movimenti fetali è chiaramente inferiore e diversa rispetto ad una donna in attesa che è seduta o rilassata sul divano.

Questa è la ragione principale per cui le mamme riferiscono di sentire movimenti fetali soprattutto di notte, quando sono tranquille e rilassate.

Il movimento fetale è un parametro importante per poter individuare il benessere del bambino e soprattutto è una sicurezza per le future mamme.

L’idea comune è la seguente: un bambino che si muove poco è un bambino che potrebbe avere dei problemi.

Non è detto che sia sempre così, tuttavia, le madri possono individuare delle differenze nei movimenti e se questo si verifica e desta preoccupazione è assolutamente necessario consultare il proprio ginecologo o recarsi al pronto soccorso.

Potrebbe infatti capitare che si verifichi una riduzione del liquido amniotico o che il bimbo si trovi in una posizione tale che rende difficile per la mamma sentire i suoi colpettini, oppure potrebbe esserci anche una ragione più seria come una riduzione dell’ossigeno o di sostanze nutritive che portano il feto a crescere meno.

In questo ultimo caso, è necessario che i controlli siano accurati e che la futura mamma si rechi dal ginecologo perché potrebbe verificarsi un’ipotesi drammatica che è quella della morte in utero.

Un consiglio per le future mamme: non lasciatevi prendere dal panico, non esiste una soglia di movimenti minimi quotidiani che il bimbo può fare ma solo un numero indicativo ma non  tassativo.

La mamma deve imparare solo a conoscere le caratteristiche del movimento e sapere che, mano a mano che si arriva verso la fine della gravidanza, il bimbo potrebbe muoversi sempre più poco e in maniera differente per una questione di spazi ridotti.

Non lasciatevi sopraffare dallo stress e rilassatevi, vedrete che in una condizione di relax sarà più facile avvertire i colpetti del vostro futuro bebè semplicemente mettendo una mano sul pancione. 

Può anche capitare che i movimenti fetali siano molto dolorosi, questo succede soprattutto se una mamma è molto magra oppure se il piccolo inizia a spingere con le sue manine e i suoi piedini in posizioni particolari, generalmente in prossimità del fegato o sotto il costato.

Può anche capitare che assuma posizioni scomode per la mamma collocandosi, per esempio, in prossimità della vescica o solo retto: in questo caso non c’è molto che una futura mamma  possa fare se non praticare stretching, cambiare posizione e fare esercizi di respirazione.

In taluni casi il piccolo si sposta spontaneamente intorno al settimo mese di gravidanza quando comincia a spingere verso il basso ventre: significa che si inizia a preparare per l’incanalazione: la sua testolina si sposta verso il basso e il capovolgimento potrà provocare nella futura mamma dei dolori al basso ventre che vengono avvertiti come dei colpetti o delle spinte in prossimità della vescica.

Intorno invece alla trentesima settimana, i movimenti del feto diventano più rari ma più forti, questo perché lo spazio all’interno dell’utero diventa via via sempre più stretto e il corpo del feto cresce mentre lo spazio di movimento diventa sempre più piccolo per potersi muovere liberamente.

Intorno invece alle 24 settimane, il feto si muove spesso e con una certa energia perché ha a disposizione tanto spazio.

La futura mamma potrà distinguere attentamente ogni movimento appoggiando semplicemente la mano sul pancione.

Non è invece del tutto normale non sentire alcun movimento fetale per oltre due ore: i bimbi si muovono in continuazione, spiegano i ginecologi, anche quando dormono.

Quindi, se la futura mamma non dovesse sentire alcun movimento per diverso tempo, è opportuno che si rechi al pronto soccorso, dall’ostetrica o dal ginecologo.

Non è sempre detto che in questi casi ci sia qualcosa che non vada.

Talvolta una mamma potrebbe non prestare particolare attenzione al movimento del feto che magari è più lieve rispetto al solito. 

Attenzione a non confondere i movimenti fetali con quelli intestinali.

Molte mamme in dolce attesa affermano di sentire dei movimenti già dalla decima/dodicesima settimana intorno alla zona dell’ombelico o anche nella parte poco più alta di essa.

In questo caso potrebbe trattarsi di movimenti intestinali che sono accentuati dagli ormoni più attivi nella fase della gravidanza.

Insomma, è assolutamente semplice e comune che i movimenti intestinali possono essere confusi con quelli fetali e viceversa.

Cosa fare? Nulla, è necessario però che la futura mamma impari a contestualizzare questa sensazione e percezione.

In quale modo?

Ti basti pensare che i movimenti del feto diventano più frequenti durante le prime ore della sera o anche nella notte.

Se poi hai pranzato o cenato da poco, potrebbe capitarti che si verifichi una stimolazione dell’attività intestinale così come anche le sostanze nutritive che il bimbo riceve durante i tuoi pasti potrebbero indurlo a muoversi più frequentemente.

In questo caso, i movimenti intestinali potrebbero essere associati a quelli fetali o più semplicemente, potrebbero essere entrambi presenti.

Talvolta, basta solo mettere una mano sul pancione per capire che cosa sta succedendo, se è il bimbo che sta scalciando o se si tratta invece di bolle d’aria causate da meteorismo intestinale.

Inizialmente potrebbe essere difficile per una futura mamma distinguere i movimenti intestinali da quelli fetali ma poi, a poco a poco, ogni mamma riuscirà a capire quando è il piccolo a scalciare o quando si tratta invece di peristalsi intestinale. 

I ginecologi ritengono che movimenti distinti del feto iniziano a sentirsi fortemente e distintamente dopo le 28 settimane, prima possono essere rari e incostanti e, pertanto, confondibili con i movimenti intestinali.

Ti consigliamo, futura mamma, di prestare dunque massima attenzione anche al conteggio delle settimane che sono un valido strumento per capire se si tratta di movimenti intestinali o di movimenti fetali

Il feto, dunque, ha delle proprie abitudini motorie, se tali le possiamo definire, e prima di un certo periodo i movimenti che potrebbe sentire una futura mamma potrebbero essere anche semplicemente quelli intestinali.

Ti indichiamo di seguito alcune indicazioni precise che potrebbero aiutarti in questa difficilissima distinzione tra movimenti fetali e movimenti intestinali.

  • Intorno alla sedicesima/diciassettesima settimana si manifestano dei fremiti, delle piccole bollicine o farfalle nella pancia che sono riconducibili a dei primi, lievissimi, movimenti fetali.
  • Intorno alla diciottesima/ventesima settimana iniziano invece veri e propri movimenti del feto nell’utero: il piccolo inizia a girarsi e a giocare con il cordone ombelicale. Spesso le mamme non percepiscono questi movimenti che sono però invece visibili attraverso una semplice ecografia.
  • Intorno alla 26esima settimana si verifica la riduzione del liquido amniotico, quindi i movimenti diventano meno evidenti e percepibili ma si verificano ugualmente: la testa del bimbo in queste settimane è ancora in fase podalica.
  • Tra la 30esima 35esima settimana, i movimenti sono più lenti ma anche più intensi. La mamma non deve essere spaventata, si verificano cambiamenti nella cavità dell’utero, il feto cresce ed è quindi normale che il bimbo si muove di meno perché ha meno spazio a disposizione: è proprio in queste settimane che comincia a posizionarsi in testa in giù pronto per il parto.
  •  Tra la 35esima e la 40esima settimana, invece, i movimenti sono ancora percepibili e a mano a mano che ci si avvicina al termine della gravidanza, essi diventano sempre più ridotti per via di una questione di spazio che è minore rispetto a quello delle prime settimane.

Anche se non c’è una tempistica quotidiana o un limite minimo tassativo di volte in cui il feto dovrebbe muoversi, generalmente in 12 ore il feto dovrebbe compiere all’incirca 10 movimenti: anche il calcetto è considerato uno di essi.

Se così non fosse, allora il consiglio è di rivolgersi sempre ad uno specialista o a un ginecologo che sottoporrà la mamma al tracciato e la rassicurerà sulle condizioni del futuro nascituro. 

Insomma, confondere i movimenti intestinali con quelli fetali è davvero comunissimo ma anche una chiacchierata con il tuo ginecologo potrà aiutarti a risolvere questi dubbi.

Lo sapevi, per esempio, che anche alcuni cibi che ingerisci possono condizionare i movimenti del piccolo? 

Ci sono delle bevande a base di caffeina o alimenti come la cioccolata che possono stimolare i movimenti fetali ma anche lo sport può influenzare la motilità fetale.

Persino lo stile di vita della mamma è determinante per il movimento del feto. 

Proprio come i movimenti fetali, anche i movimenti intestinali in gravidanza sono comunissimi.

Molte donne riferiscono di soffrire di stipsi e meteorismo.

La flatulenza è un disturbo molto comune per le donne in dolce attesa ma non è una condizione preoccupante: si tratta solo di gas presenti nel sistema digestivo che vengono poi eliminati gradualmente.

Si verifica questa problematica perché avviene un rallentamento della digestione a causa di un ormone prodotto durante la gestazione.

È possibile controllare i movimenti intestinali, la flatulenza e il meteorismo ricorrendo ad alcune semplici pratiche e raccomandazioni come:

  • Seguire una dieta ricca di fibre
  • Bere tanti liquidi 
  • Mangiare lentamente
  • Masticare bene
  • Fare pasti frequenti
  • Consumare porzioni regolari e non abbondanti
  •  Evitare cibi pesanti che possono rallentare la digestione
  •  Consumare alimenti specifici che combattono il meteorismo e la stipsi come spinaci e bietole
  •  Evitare di bere bevande gassate
  •  Fare moderata attività fisica 
  • Non indossare abiti stretti 
  • Bere infusi e tisane 
  • Rimanere calme e tranquille

Fonti: