Cosa non fare durante la stimolazione ovarica?

La stimolazione ovarica è una tecnica farmacologica che viene utilizzata per consentire una maggiore produzione di ovociti in tutte quelle donne che non hanno una buona ovulazione.

Il fine ultimo è quello di rimanere incinta.

Si tratta di una tecnica, dunque, che consente l’incremento dell’ovulazione grazie ad alcuni farmaci iniettabili.

Con la stimolazione ovarica si possono effettuare trattamenti specifici come FIVET o inseminazione artificiale con più alte probabilità di successo.

La tecnica della stimolazione ovarica è indicata anche nelle donne che hanno dei disordini o problemi all’ipofisi, alle ovaie e all’ipotalamo.

Ma come funziona più nel dettaglio questa tecnica? 

E soprattutto, cosa non fare durante la stimolazione ovarica?

Cosa NON fare prima del pick up?

Diventare mamma è il sogno di ogni donna ma purtroppo non è realizzabile per tutte. 

Fortunatamente oggi esistono diverse possibilità per far sì che ciò accada e una di queste è la stimolazione ovarica.

Indicata soprattutto per chi ha una debole ovulazione, può essere la soluzione più opportuna per tutte coloro che vogliono diventare mamme.

Come funziona la stimolazione ovarica?

Si tratta di una tecnica attraverso la quale avviene la somministrazione di ormoni per fare in modo che si produca un numero maggiore di follicoli maturi, utili per favorire una buona ovulazione. 

Può capitare infatti che gli ovuli di una donna siano pochi o qualitativamente non buoni e pertanto le possibilità di fecondazione diventano sempre più ridotte: è il caso tipico della sterilità ormonale.

Che cosa succede in questa situazione? 

L’ovocita non è efficiente per via di un cattivo funzionamento dell’ovaio e la stimolazione delle ovaie è una soluzione per cercare di avere una gravidanza.

Essa è usata sia per l’inseminazione artificiale sia per la fecondazione in vitro.

La stimolazione ovarica deve essere preceduta da alcuni test e analisi specifiche per far sì che le possibilità di successo siano più alte.

Tra gli esami indicati vi è per esempio quello della curva della temperatura basale, i dosaggi ormonali, l’ecografia pelvica e l’analisi del muco cervicale.

Tramite la stimolazione si va ad agire sulle ovaie attraverso l’ipofisi che è una ghiandola del cervello che produce la prolattina, l’FSH (ormone follicolo-stimolante) e l’LH (ormone luteinizzante). 

Studi scientifici hanno dimostrato che questa tecnica nel 30% dei casi consente alle donne di rimanere in attesa anche in tempi piuttosto brevi, per esempio nell’arco di 4 mesi dall’inizio del trattamento.

Gli effetti collaterali, inoltre, sono leggeri e tra i più comuni ti segnaliamo:

  • Emicranie 
  • Irascibilità
  • Insonnia 
  • Nausea 

Importante è rivolgersi ad un centro specializzato che si occupi di effettuare la stimolazione ovarica perché è una tecnica delicata che deve essere fatta da esperti.

Questa stimolazione è uno step necessario per tutte le donne che si sottopongono alla FIVET o alla fecondazione in vitro.

Entriamo adesso più nel dettaglio e cerchiamo di capire in che giorno si inizia la stimolazione ovarica.

Questa tecnica prevede l’utilizzo di alcuni farmaci che hanno come obiettivo quello di ottenere una crescita follicolare multipla.

Possono essere utilizzati diversi trattamenti.

In linea generale, il ciclo di stimolazione ovarica varia da 10 a 20 giorni e le stimolazioni iniziano intorno al secondo/terzo giorno del ciclo. 

La diversità dei protocolli dipende da alcune caratteristiche come l’età, la riserva ovarica e la storia clinica della paziente.

A partire dal ventunesimo giorno del ciclo mestruale alla paziente viene somministrato l’agonista del GnRh per bloccare la secrezione ipofisaria di FSH e LH e al contempo si verifica la crescita dei follicoli e si impedisce l’ovulazione spontanea.

A partire dal terzo/ quinto giorno del ciclo successivo, inizierà la stimolazione ovarica con gonadotropine.

Per poter meglio comprendere come funziona la stimolazione ovarica, devi tenere in considerazione questi step:

  • Ecografia iniziale: di base consiste nell’eseguire un’ecografia nei primi tre giorni del ciclo o durante il periodo di utilizzo di contraccettivi o nel periodo immediatamente successivo l’ovulazione. Attraverso questa ecografia si conferma che le ovaie sono in salute, che non ci sono cisti o problemi di natura ormonale. 
  • La stimolazione ovarica controllata: in questa fase avviene la somministrazione di ormoni per controllare i follicoli. La terapia fatta con gonadotropine generalmente deve essere iniziata il primo o il secondo giorno del mestruo perché bisogna sincronizzare i follicoli in modo che questi possano crescere e raggiungere la giusta dimensione: inizia dunque la fase più lunga della stimolazione ovarica che dura dai 10 ai 12 giorni. 
  • Maturazione follicolare e ovulazione: in questo terzo step, dopo l’utilizzo di farmaci necessari alla stimolazione ovarica, vengono somministrati la gonadotropina corionica e le ovitrelle: dopo 36 ore si verifica la maturazione dell’ovocita.

Come avrai potuto capire, a seguito della stimolazione ovarica controllata, è possibile recuperare gli ovociti che sono maturati, attraverso una particolare procedura che avviene per via transvaginale: la fase di recupero è definta pick up ovocitario ovvero prelievo degli ovociti.

Il pick up ovocitario comporta la sottoposizione ad un’anestesia generale in presenza di un anestesista.

In alcuni casi si può procedere anche in anestesia locale.

Generalmente, il prelievo ovocitario dura dai 10 ai 15 minuti e viene utilizzata una sonda vaginale.

In che modo funziona? 

Su questa sonda viene applicato un ago sottile che penetra in vagina fino ai follicoli che si trovano nell’ovaio e si aspira il liquido follicolare che verrà poi depositato in provette, consegnate ai biologi.

Si avrà, a questo punto, una valutazione microscopica per controllare la quantità degli ovociti.

Dopo il pick-up è necessario rimanere distese per circa un’ora.

Si potrebbero verificare dei disturbi lievi come dolori addominali ma anche perdite ematiche per diversi giorni.

Dietro indicazione medica è possibile assumere un analgesico.

Cosa non fare prima del pick-up? 

Si consiglia di non abusare con l’alimentazione, soprattutto il giorno precedente il prelievo ovocitario è consigliabile concedersi una cena leggera e un digiuno di almeno sei ore.

Inoltre, è necessario non indossare gioielli, evitare anche l’uso di cosmetici come smalti e trucchi.

È consigliato indossare abiti larghi e comodi e rimuovere eventuali protesi dentarie, orecchini e piercing. 

Si raccomanda di venire accompagnati poiché, dopo il prelievo ovocitario, sarebbe meglio non mettersi alla guida. 

Come ci si sente durante la stimolazione ovarica?

La stimolazione ovarica è fondamentale per iniziare il trattamento di fecondazione in vitro.

L’obiettivo di questa tecnica è quello di ottenere dall’ovaio un numero adeguato di ovociti per conseguire un numero di embrioni sufficienti per più transfer.

Il transfer è la fase finale di un ciclo di fecondazione in vitro che inizia per l’appunto attraverso la stimolazione ovarica con l’utilizzo di farmaci ormonali.

Si tratta di una procedura rapida e non dolorosa che avviene con l’impiego di un catetere  inserito attraverso la cervice uterina. Per mezzo di esso, una volta raggiunto l’interno dell’utero, viene rilasciato l’embrione.

È necessario ricorrere alla metodica della stimolazione ovarica,  per raccogliere più uova mature possibili dalle ovaie della donna che vuole rimanere in attesa.

Come funziona la stimolazione ovarica?

Devi sapere che la stimolazione prevede l’iniezione del FSH, ormone follicolo stimolante che viene prodotto dall’ipofisi, per 8- 14 giorni; in questo arco temporale si andranno a stimolare le ovaie a produrre più ovociti.

A seguito della stimolazione ovarica, c’è il recupero dell’ovulo di fecondazione in vitro, grazie a un’ecografia transvaginale e successivo prelievo degli stessi per mezzo del cosiddetto pick up ovocitario.

Come ci si sente durante la stimolazione ovarica?

Devi sapere che potresti andare incontro ad alcuni effetti collaterali come sbalzi d’umore e forte stress che sono comunissimi e legati ai cambiamenti ormonali.

Non preoccuparti si tratta di disturbi transitori e facilmente superabili.

Devi però mettere in conto di poter affrontare anche altri effetti collaterali come:

  • Aumento della tensione mammaria 
  • Senso di gonfiore addominale 
  • Gonfiore della zona in cui vengono iniettati i farmaci 
  • Eruzione cutanea della zona in cui vengono iniettati i farmaci 
  • Rischio di sindrome da iperstimolazione: quest’ultima può causare ingrossamento delle ovaie, gonfiore e dolore addominale. Tuttavia, se si utilizza il protocollo che prevede l’uso di antagonisti del GnRh e la sostituzione della Hcg con un agonista del GnRh, non dovresti avere problemi di nessun genere. 

Cosa non mangiare durante la stimolazione ovarica?

Quando una donna non riesce ad avere un bambino dopo averci provato per almeno un anno, bisogna che si sottoponga a degli specifici accertamenti per constatare la normalità dell’utero, delle tube, verificare che il ciclo sia regolare e che soprattutto si ovuli correttamente.

Saranno pertanto necessari esami precisi come il controllo della temperatura, dosaggi ormonali ed ecografia.

Se si accerta la presenza di un disturbo dell’ovulazione potrebbero essere prescritti degli induttori di ovulazione. 

Se si opta per una fecondazione medicalmente assistita, il monitoraggio ecografico dell’ovulazione è necessario: per mezzo di ecografie esso consente di seguire la crescita del follicolo fino al momento dell’ovulazione. 

In alcuni casi si può procedere anche con la somministrazione di farmaci che vanno a stimolare l’attività delle ovaie e di conseguenza la produzione di follicoli. 

Si parla pertanto di induzione dell’ovulazione quando in donne che soffrono di anovulatorietà cronica si cerca di stimolare la produzione di follicoli per aumentare le possibilità di concepimento.

Talvolta una stimolazione ovarica può essere prescritta anche a donne che ovulano normalmente per far sì che le ovaie producano più follicoli e siano pertanto più alte le possibilità di concepimento. 

Ma come si può aumentare la produzione di follicoli?

Per stimolare l’ovulazione si può ricorrere al clomifene citrato o alle menotropine.

Si può procedere alla somministrazione anche di farmaci a base di gonadotropine

Dunque per aumentare la produzione di follicoli ed avere quindi più ovociti, generalmente si procede con una terapia che prevede iniezioni sottocutanee o intramuscolari di gonadotropine ipofisarie per portare alla maturazione di più follicoli.

Parallelamente alla medicina, si può stimolare la produzione dei follicoli anche attraverso l’alimentazione.

Sai che esistono dei cibi che aumentano la fertilità e stimolano la produzione dei follicoli?

Durante la stimolazione ovarica, ci sono degli alimenti che puoi consumare tranquillamente e altri invece da evitare o bandire del tutto.

Per esempio puoi mangiare alimenti ricchi di inositolo come: 

  • Fagioli
  • Riso 
  • Lenticchie
  • Semi oleosi
  • Meloni (soprattutto nella fase dell’ovulazione)

Ma anche alimenti ricchi di ferro, di vitamina C e del gruppo vitaminico B oltre che alimenti ricchi di betacarotene come carote, spinaci, cavoli, patate e albicocche.

Fondamentale anche la funzione dell’acido folico che rientra nel gruppo delle vitamine idrosolubili che devono essere assunte attraverso l’alimentazione.

Sali minerali come magnesio, zinco e selenio sono ottimi e indispensabili per migliorare anche la fertilità dell’uomo.

Ovviamente il suggerimento dei medici e specialisti è quello di adottare uno stile di vita sano ed equilibrato, svolgendo moderata attività fisica, evitando sport particolarmente faticosi e cercando di mangiare nel modo più equilibrato possibile.

Un ottimo consiglio è quello di mantenersi sempre idratati: potrebbe verificarsi, infatti, a seguito della stimolazione ovarica, una forte ritenzione idrica per via dell’aumento degli estrogeni. 

Bisognerebbe prediligere un’alimentazione sana, caratterizzata da alimenti a basso contenuto di grassi e limitare bevande a base di caffeina e alcol.

Assolutamente vietato il fumo, ma queste sono abitudini che si dovrebbero mantenere sempre e non solo se si è alla ricerca di una gravidanza.

Che cosa puoi mangiare e cosa invece no, durante la stimolazione ovarica?

Via libera a:

  • Cereali integrali
  • Legumi
  • Latticini a basso contenuto di grassi (con assoluta moderazione)

Puoi mangiare anche grassi sani come quelli presenti nell’avocado, nell’olio extravergine di oliva e nella frutta secca.

Invece, ti sconsigliamo di mangiare alimenti ad alto contenuto di mercurio e ti consigliamo di evitare l’assunzione di farmaci per allergie o per l’influenza senza prima aver consultato il tuo medico di fiducia

Durante la stimolazione ovarica ci sono delle raccomandazioni che potresti seguire come:

  • Attenerti a una dieta sana ed equilibrata
  • Ridurre la caffeina
  • Dormire adeguatamente almeno 8 ore a notte 
  • Fare moderata attività fisica 
  • Non fumare 
  • Non bere alcolici 
  • Non sottoporti a una dieta drastica 
  • Evitare di mangiare alimenti contenenti alto livello di mercurio 
  • Evitare l’assunzione di farmaci senza consultare il medico o il ginecologo 
  • Bere molta acqua, tra i 3 e i 5 litri al giorno, soprattutto se si soffre di sindrome da iperstimolazione ovarica.

Durante la stimolazione ovarica, i ginecologi consigliano di limitare gli alimenti a base di glutine, latticini, zuccheri semplici e caffè oltre che alcol e cibi industriali.

Preferibile consumare invece:

  • Uova
  • Alimenti contenenti grassi buoni come l’olio evo
  • Frutti rossi 
  • Tè verde
  • Banane
  • Fagioli
  • Porri
  • Castagne 
  • Zucca
  • Barbabietole
  • Noci
  • Semi di lino
  • Alimenti ricchi di vitamina D ed E
  • Cocco
  • Pesce azzurro

Quando ci si sottopone alla tecnica di stimolazione ovarica e quindi durante la fase dello sviluppo follicolare, è necessario prediligere alimenti ricchi di fosfolipidi, alimenti ricchi di vitamina D, alimenti ricchi di vitamina E, alimenti ricchi di betacarotene e proteine magre.

Ci sono anche altri consigli che potresti seguire, come per esempio:

  • Rilassarti
  • Fare passeggiate all’aria aperta
  • Fare yoga 
  • Evitare attività faticose 
  • Evitare attività che comportino un aumento della temperatura interna 
  • Fare esercizi di respirazione

La raccomandazione dei ginecologi e degli specialisti è quella di seguire sempre e comunque, a prescindere dalla stimolazione ovarica, uno stile di vita sano ed equilibrato.

Ritornando ai consigli alimentari, tra gli alimenti raccomandati ti segnaliamo anche:

  • Stufati di zuppe 
  • Alimenti ricchi di proteine

Da evitare invece:

  • Carni rosse 
  • Zuccheri semplici 
  • Alcolici 
  • Caffè 
  • Alimenti con glutine 
  • Latticini

Dunque è sempre necessario che la donna segua un’alimentazione controllata, ricca di fibre e grassi e proteine buone.

Importante che assuma, poi, la giusta quantità di acido folico che è presente in molti alimenti come broccoli, spinaci, tuorlo d’uovo e barbabietole.

Fondamentale è che la paziente sia sempre e costantemente idratata e che se il medico lo ritiene necessario, assuma anche integratori di vitamine e sali minerali. 

Dunque, per riassumere ti diciamo cosa non devi fare durante la stimolazione ovarica: 

  • Non mangiare i pesci ad alto contenuto di mercurio 
  • Non assumere caffeina, limitati a consumare 1-2 caffè al giorno 
  • Non fumare 
  • Non bere alcolici 
  • Non fare dire particolarmente ferree
  • Non fare attività sportiva troppo pesante 
  • Non rinunciare al sonno: dormire bene aiuta a ridurre lo stress e la stanchezza 
  • Non sollevare oggetti pesanti
  • Non stressarti 

Fonti: