Quando preoccuparsi per la tachicardia?

Tachicardia: tutti sappiamo che questo termine significa battito cardiaco accelerato.

Deriva dal greco tachi-, veloce e da cardia, il termine per indicare ciò che riguarda l’organo del cuore. In buona sostanza, parliamo di “cuore veloce”.

Nonostante la bella immagine, la tachicardia può essere pericolosa e destare molte preoccupazioni in chi ne soffre.

Ma la domanda importante è: è normale? Quando preoccuparsi per la tachicardia?

Scopriamolo insieme!

Quando la tachicardia e pericolosa?

Con il termine Tachicardia ci si riferisce a un battito cardiaco accelerato, superiore ai 100 battiti per minuto.

La frequenza cardiaca normale va dai 60 ai 100 battiti al minuto.

Non è detto che una tachicardia sia patologica: esistono condizioni fisiologiche come lo stress, lo spavento, l’esercizio fisico che fanno salire rapidamente il battito oltre i 100.

Una tachicardia è pericolosa quando si superano i 130-140 bpm e soprattutto se questo incremento della frequenza cardiaca avviene a riposo o senza una causa scatenante.

In questo caso si può trattare di tachicardia sinusale o, ancor peggio, di tachicardia ventricolare.

Si tratta di impulsi elettrici accelerati che partono dal centro pacemaker del cuore, il nodo seno-atriale, o disturbi della conduzione elettrica del cuore.

Come abbassare la tachicardia in modo naturale?

La tachicardia può essere abbassata in modo totalmente naturale.

Questo è possibile in alcuni casi, cioè quelli che non hanno alla base una patologia cardiaca o sistemica.

Questo tipo di tachicardia è principalmente di origine ansiosa e può essere trattata apprendendo delle buone tecniche di respirazione.

Ecco un esempio:

  • Quando senti la tachicardia, riconosci il sintomo e non farti prendere dal panico
  • Sdraiati o siediti se ti è possibile
  • Chiudi gli occhi
  • Concentra la tua attenzione sul respiro e cerca di regolarizzarlo
  • Compi un’ispirazione profonda e trattieni il fiato per 5/7 secondi
  • Espira dalla bocca leggermente aperta, lentamente, e al termine dell’espirazione trattieni il fiato per 5/7 secondi
  • Ripeti per circa 10 volte

Come riconoscere la tachicardia da ansia?

È vero, buona parte delle tachicardie sono psicogene o “da ansia”.

Ma come riconoscere una tachicardia da ansia da una tachicardia patologica?

Generalmente, basta valutare il numero di battiti per minuto:

  • Le tachicardie da ansia quasi mai superano i 130-140 battiti al minuto
  • Le tachicardie patologiche possono salire sopra i 200 battiti al minuto

Inoltre, è importante saper leggere i segnali che il corpo ci invia.

La tachicardia da ansia è spesso preceduta e accompagnata dalla sensazione di agitazione, irrequietezza, tremore.

La tachicardia patologica compare all’improvviso, senza avvisaglie o apparenti cause scatenanti esterne.

Come si fa a rallentare il battito cardiaco?

Per stabilizzare il battito cardiaco su frequenze più basse è molto importante l’attività fisica.

La sedentarietà è uno dei principali fattori di rischio per la tachicardia!

Nonostante nell’immediato il fisico risponda all’allenamento con un aumento della frequenza, nel lungo periodo il cuore si allenerà ad essere pronto alle nuove richieste di ossigeno.

Praticare un esercizio fisico moderato aiuta ad abbassare il battito cardiaco in maniera stabile.

Bastano 30 minuti di esercizio 3 o 4 volte la settimana. Meglio ancora se ogni giorno.

Le attività che puoi fare sono:

  • Sport di ogni tipo, laddove le condizioni fisiche lo permettano
  • Camminata veloce
  • Lunghe passeggiate
  • Nuoto
  • Esercizi aerobici
  • Cyclette o bicicletta
  • Scale o step

Il Mio Medico – Tachicardia: cosa fare


Domande correlate

Che significa quando la pressione è bassa e i battiti sono alti?

Quando la forza di contrazione del cuore non riesce ad aumentare la pressione sanguigna, l’organismo compensa aumentando la velocità dei battiti.

Questo può avvenire in diverse circostanze, come ad esempio una disidratazione o una cospicua perdita di sangue.

Quanto può durare la tachicardia da ansia?

La tachicardia da ansia insorge improvvisamente e termina quando l’attacco d’ansia si risolve.

La durata può essere molto variabile nel tempo e può durare da pochi secondi fino a qualche ora. Il paziente percepisce la sensazione del cuore battente (cardiopalmo), associato o meno a sudorazione e ansia.

Quanto dura un attacco di tachicardia?

In genere gli episodi di tachicardia non durano più di una decina di minuti.

Ci sono alcune condizioni che danno tachicardie che possono durare per più tempo, come nel caso delle tachicardie sopraventricolari. In alcuni casi possono superare le 24 ore.

Quante extrasistole si possono avere in un giorno?

Le extrasistoli isolate non sono particolarmente preoccupanti.

Diventano pericolose quando si organizzano in tachicardie, dando moltissimi battiti scoordinati del cuore. Non c’è un numero preciso: a fare la differenza è il pattern secondo cui si presentano.

Quanto tempo possono durare le extrasistole?

Le extrasistoli consistono in battiti del cuore “fuori tempo” e si manifestano con la sensazione di tuffo al cuore o di battito mancante.

La loro durata corrisponde alla durata del battito ectopico. Possono aumentare durante l’esercizio fisico e i momenti particolarmente stressanti.

Come capire quando le extrasistole sono pericolose?

Le extrasistoli di solito sono benigne e non preoccupanti.

Possono diventare pericolose quando si presentano a riposo, si manifestano dopo pranzo o di notte e se compaiono organizzate in serie che danno vita a una vera e propria tachicardia.

Quando le extrasistole devono preoccupare?

Quando le extrasistoli sono molto frequenti, è bene farsi controllare dal proprio medico.

Il cuore viene indagato con esami non invasivi né dolorosi. Il più utile è l’elettrocardiogramma delle 24 ore, che monitora l’attività cardiaca della giornata, mettendo in evidenza le extrasistoli.

Quando la bradicardia è preoccupante?

Si definisce bradicardia un ritmo cardiaco inferiore ai 60 battiti al minuto.

Può essere fisiologica nel caso di soggetti sportivi molto allenati. Nel caso si manifesti in pazienti sedentari e quando il valore scende di molto sotto i 60 battiti al minuto, è bene farsi controllare da un medico.

Cosa fare per far passare la tachicardia?

Se la tachicardia ha origine ansiosa, puoi provare a calmarti tramite degli esercizi di respirazione.

Risultano molto utili anche alcuni calmanti naturali, come camomilla, valeriana, passiflora. Nel caso di tachicardie patologiche, si dovranno usare dei farmaci antiaritmici come i calcio-antagonisti o i beta-bloccanti, previa prescrizione medica.

Come calmare tachicardia notturna?

Lo stomaco pieno può aumentare la frequenza cardiaca: la prima indicazione è quella di mangiare leggero la sera e consumare piccole porzioni. Evita anche le bevande eccitanti come té e caffé e prediligi infusi calmanti, come una camomilla, prima di coricarti.

Quanto si può vivere con la fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale è una patologia con cui si può convivere, senza ridurre in maniera sostanziale la propria aspettativa di vita.

È comunque una condizione seria, che va indagata e trattata per evitarne le complicanze.

Come deve essere la pressione e i battiti?

La pressione arteriosa ottimale è di 120 mmHg per la massima e 80 mmHg per la minima.

La frequenza cardiaca (numero di battiti al minuto) deve essere compresa tra i 60 e i 100 battiti per minuto a riposo.

Quanto deve essere la pressione a 85 anni?

La pressione sanguigna (soprattutto la minima) tendono ad aumentare un po’ con l’età.

I valori ottimali restano sempre 120/80 mmHg ma in pazienti sopra gli 85 anni sono accettabili anche valori intorno ai 150/90 mmHg.

Cosa significa avere battiti cardiaci bassi?

Bradicardia, cioè una frequenza cardiaca inferiore ai 60 battiti per minuto a riposo.

Il cuore si contrae più lentamente del normale e questo può dipendere da un malfunzionamento del sistema pacemaker del cuore, oppure dall’utilizzo di farmaci e sostanze stupefacenti.

Quando la frequenza cardiaca è troppo bassa?

La frequenza cardiaca normale a riposo è compresa tra 60 e 100 battiti per minuto.

Una frequenza inferiore a 60 bpm può essere normale negli atleti e nei soggetti allenati, tuttavia quando scende sotto i 50 dovrebbe far scattare un campanello d’allarme.

Cosa può succedere con la bradicardia?

La bradicardia può dare sintomi spiacevoli, tra cui:

  • Stanchezza
  • Capogiri
  • Fatica
  • Dispnea (fiato corto)
  • Svenimenti
  • Facile affaticabilità
  • Confusione

Una frequenza troppo bassa riduce il flusso sanguigno al cervello e può essere causa di sincopi.

Quando le extrasistole dipendono dallo stomaco?

Lo stomaco e il cuore sono molto vicini. Quando lo stomaco è molto pieno, quando c’è una malattia da reflusso gastroesofageo o (ancora di più) se si ha un’ernia iatale, possono insorgere delle extrasistoli. Queste extrasistoli non hanno una causa cardiaca.

Perché l’ansia fa venire le extrasistole?

La causa è l’adrenalina.

Lo stress e l’ansia producono catecolamine (tra cui, appunto, l’adrenalina), sostanze che aumentano la frequenza cardiaca. L’adrenalina può portare a tachicardia e a extrasistoli.

Cosa può provocare extrasistole?

Le extrasistoli possono avere diverse cause:

  • Ansia
  • Consumo di bevande eccitanti (tè, caffè)
  • Sostanze di abuso (droghe, alcol, fumo di sigaretta)
  • Ipertiroidismo
  • Problemi di eccitabilità del tessuto miocardico

Fonti: