Quali sono i numeri delle mascherine non a norma?

Durante la pandemia da Coronavirus le mascherine ci hanno aiutato a combattere la diffusione del virus. Numerosi studi ne hanno dimostrato l’efficacia e ci hanno indicato i tipi da usare.

Tuttavia non tutti i numeri di certificazione sono idonei e ora ci chiediamo: quali sono i numeri delle mascherine non a norma?

Nella corsa agli acquisti sono stati commessi diversi errori e la mancanza di controlli adeguati ha permesso che arrivassero tipi non a norma. Negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli allarmi e i dubbi sulle mascherine FFP2 che sono state messe in vendita con certificato di conformità contraffatto o perlomeno da verificare.

Quali sono le FFP2 non a norma?

Il lavoro delle autorità per verificare che i dispositivi di protezione fossero idonei è stato costante durante la pandemia.

Le mascherine FFP2 non a norma sono le ultime della serie ad essere finite nella lista dei dispositivi di dubbia provenienza.

Le prime ad essere sospettate di essere mascherine non a norma sono state quelle con la marcatura CE 2163, certificate dal laboratorio turco Universalcert e vendute anche nelle farmacie italiane.

Il problema è stato quello di stabilire se tale marcatura era conforme ai parametri di filtraggio, dal momento che alcuni test indipendenti ne avevano messo in dubbio l’efficacia in termini di filtrazione.

L’ente turco ha sempre ribadito che fossero conformi alla norma europea (e difatti poi la questione è stata chiarita) ma il problema di fondo è che chi produce deve rivolgersi ad un ente autorizzato per ottenere la certificazione.

Quali sono i codici delle mascherine non a norma?

Qui di seguito riportiamo l’elenco delle sigle sospette di mascherine non a norma:

  • ICR Polska (Polonia) – CE 2703
  • CELAB (Italia) – CE 2037
  • ECM (Italia) – CE 1282
  • ISET (Italia) – CE 0865
  • TSU Slovakia (Slovacchia) – CE 1299

Chi ha tra le mani mascherine FFP2 con queste sigle farebbe meglio ad accantonarle. Il fatto è che questi enti realmente esistenti non sono autorizzati dalla UE per certificare i DPI delle vie respiratorie.

Nel frattempo la Commissione Europea ha messo a disposizione il database “Nando” in cui si possono verificare i codici della propria mascherina per vedere se è in regola.

Quali FFP2 sono state ritirate?

Uno dei casi più eclatanti è stato quello delle mascherine siglate CE 2163 e delle U-Mask (quelle ribattezzate “mascherine dei Vip” che avevano un filtro ulteriore inserito nella mascherina).

Sono state ritirate dal mercato dopo che il Ministero della salute aveva parlato di rischi per il lacunoso processo di certificazione, ancora sotto la gestione del Commissario Arcuri.

Perché le mascherine FFP2 CE 2163 non sono a norma?

In realtà successivamente ai primi dubbi le indagini non hanno accertato irregolarità dei certificati CE 2163 emessi da Universalcert.

La conferma della regolarità dei prodotti con questa numerazione si può trovare nel fatto che il laboratorio turco sia di fatto presente all’interno di Nando, il database della Comunità europea che raccoglie tutti gli enti autorizzati alla certificazione dei Dispositivi Medici e dei Dispositivi di Protezione Individuali.

Le indagini hanno verificato che tutti i certificati 2163 vengono emessi rispettando rigorosamente il Regolamento Europeo 2016/425 per i DPI e tutti i campioni devono superare i test secondo lo standard EN 149.

I certificati di Universal Certification possono essere verificati scansionando il QR-Code annesso mentre è sconsigliabile utilizzare i metodi informali suggeriti dai social media.


Domande correlate

Quali sono le FFP2 a norma?

I tipi di mascherine FFP2 a norma possono essere prodotte con standard americani, cinesi o europei.

Sul mercato se ne trovano tre tipologie:

  • le mascherine siglate FFP2 che hanno una certificazione europea
  • quelle N95 con una certificazione americana
  • i tipi KN95 che hanno una certificazione cinese

Le mascherine FFP2 a norma sono certificate secondo la normativa europea EN 149:2001 che definisce gli standard per certificare l’efficacia di “Apparecchi di protezione delle vie respiratorie” stabilendo in modo chiaro requisiti, prove e marcatura delle mascherine.

Le mascherine N95 sono prodotte in conformità della normativa americana NIOSH-42CFR84.

Le KN95 sono certificate in Cina, in base al regolamento GB2626.

Sul mercato si trovano comunque le KN95 che riportano la conformità europea seguita dalla sigla CE: significa che pur se prodotte in Cina il produttore le ha fatte certificare da un ente certificatore europeo.

Come deve essere il marchio CE sulle mascherine FFP2?

Deve essere accompagnato da 4 numeri o lettere, un codice che identifica l’organismo certificatore in base alla norma europea.

L’elenco degli organismi certificatori accreditati è pubblicato nel portale ufficiale della Commissione Europea.

Grazie a questo database si può facilmente verificare se il numero che si trova a fianco del marchio CE delle mascherine Ffp2 corrisponde ad un ente autorizzato.

Come capire se le mascherine FFP2 sono certificate?

Si può capire dal codice di quattro lettere che affianca il marchio CE e dal certificato che accompagna il dispositivo di protezione.

L’elenco completo di tutti gli enti certificatori compare sul database della Commissione Europea (“Nando”).

In questa lista possiamo controllare se il numero che accompagna il marchio CE della nostra mascherina FFP2 corrisponde a un laboratorio autorizzato a valutare i dispositivi di protezione e a certificarli.

Le FFP2 devono rispondere ai requisiti del Regolamento EU 2016/425.

Come capire se il marchio CE è originale?

Considerando tutti i problemi che si sono avuti nell’approvvigionamento delle mascherine, ci si chiede come riconoscere le mascherine ffp2 a norma CE.

Un prodotto per essere a norma deve rispettare quanto stabilito dal Regolamento UE 425/2016, per poi passare al vaglio di un ente certificato: è solo dopo aver dimostrato la conformità che il produttore può apporre il marchio CE.

Ma un consumatore come può fidarsi con tutti i casi di contraffazione che ci sono stati?

Basta cercare la sigla sul database Nando messo a disposizione dalla Comunità europea.

Quali sono le mascherine FFP2 riutilizzabili?

Le mascherine FFP2 possono essere di due tipi: riutilizzabili e monouso.

Se sono riutilizzabili riportano le lettere R o RD che sta per “riutilizzabile”.

I tipi monouso usa e getta hanno invece la dicitura NR, “non riutilizzabili”.

Cosa significa ffp2nr?

Il termine FFP è l’acronimo di “Filtering Face Piece” che significa maschera filtrante.

Il numero che segue la sigla è riferito alla classe di protezione secondo la norma europea EN 149-2001 (classi 1, 2 e 3): più basso è il numero minore è la protezione.

NR indica che non è riutilizzabile: può essere efficace per 6-8 ore ma non è consigliato riutilizzarla una seconda volta.

Che significa Kn95 sulle mascherine?

Kn95 è un codice identificativo dello standard cinese GB2626: 2006, equiparato a quello UE.

I prodotti fabbricati secondo i requisiti KN95 si basano su un’auto-dichiarazione di conformità da parte del produttore. Non c’è però una certificazione indipendente che garantisca loro qualità.

Che differenza c’è tra le mascherine FFP2 e KN95?

Anche se sono sono sostanzialmente lo stesso tipo di mascherina, si differenziano per le modalità di certificazione.

Le FFP2 europee e tutte le mascherine FFP2 italiane certificate sono testate non solo sulle sostanze solide ma anche su quelle liquide: oltre al test con cloruro di sodio, sono verificate con olio di paraffina liquido.

Questo fa sì che la protezione delle mascherine FFP2 garantisca una maggiore sicurezza: sono testate non solo su particelle con diametro di 2,5 micron (equiparato alle polveri), ma anche su particelle con diametro variabile tra 0,02 micron e 2 micron.

Inoltre nelle FFP2 la resistenza respiratoria è più bassa rispetto a quelle di standard americano e cinese, perciò è più agevole respirare quando le si indossa.

Quante ore durano le mascherine FFP2?

Può essere utile sapere quanto dura una mascherina FFP2. Le mascherine FFP2 usa e getta andrebbero eliminate dopo un utilizzo massimo di 8 ore, anche non consecutive.

Il problema è che l’utente spesso non si cura di questo aspetto e capita quindi di trovare persone con mascherine riutilizzate senza averne i requisiti.

Quante volte si può lavare la mascherina FFP2?

Il decreto legge che ha reso obbligatorio l’esclusivo utilizzo delle mascherine FFP2 ha fatto sorgere un dubbio: per quante volte si possono riutilizzare quelle con la sigla R (riutilizzabile).

Anche se l’ideale sarebbe sterilizzarle con il vapore, è possibile lavarle a 60°C con comune detersivo.

Per quanto riguarda il numero massimo di lavaggi, è importante seguire le modalità indicate dal produttore sulla confezione.

Quanto costano le mascherine FFP2 riutilizzabili?

Se le mascherine chirurgiche hanno avuto prezzi calmierati di 50 eurocent l’una, i dispositivi di protezione di classe superiore come le FFP2, che hanno una più elevata resistenza e possibilità di riutilizzo, costano di più.

Il prezzo nei punti vendita è abbastanza differenziato. Nelle farmacie si trovano in genere a 75 centesimi, anche se a volte vengono proposte a 1,50-2,00 euro.

Le principali insegne dei supermercati hanno adottato prezzi di 50 centesimi a pezzo.

Online si trovano in una fascia di prezzo compresa tra i 40 centesimi e i 4 euro.

Che differenza c’è tra le mascherine FFP2 e FFP3?

Le mascherine FFP2 essendo DPI offrono una protezione efficace anche per chi le utilizza. Filtrano fino al 92 percento delle particelle presenti nell’aria, compreso il virus del Covid.

Le FFP3 sono di una di una categoria superiore e garantiscono il 98 percento della protezione (a patto che siano certificate).

Le FFP3 con valvola non sono accettate perché le esalazioni della respirazione possono essere potenziale fonte di contagio.


Fonti: