Come togliere la fibrina da una ferita?

Ti è mai capitato di avere una brutta ferita? Quando questa si rimargina crea una sorta di tappo: questo è formato dal coagulo di sangue. La sostanza che genera il tappo è  erroneamente nota come fibrina. Come togliere la fibrina da una ferita?

Se non curata nel modo adeguato una ferita può causare infezioni. Come rimuovere il tessuto necrotico da una ferita nel modo corretto?

Continua a leggere per saperne di più.

Domande frequenti

Ecco le domande più frequenti correlate a come rimuovere la fibrina da una ferita che abbiamo trovato sul web.

Come curare una ulcera cutanea?

Per ulcera cutanea si intende la perdita di tessuto della cute.  In particolare, si parla di ulcera quando i tessuti hanno difficoltà a rigenerarsi. Le cause possono essere diverse. 

Sapere come curare un’ulcera è importante per la tua salute.  Un’ulcera non trattata adeguatamente potrebbe trasformarsi in una ferita infetta.

Il consiglio? In caso di ulcera cutanea rivolgiti al tuo medico. Questo tipo di ferite deve essere inserito all’interno di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) con un approccio multi-professionale.

Come curare le ulcere della pelle?

Ecco qualche consiglio pratico per un corretto trattamento delle ulcere cutanee:

  • mantieni pulita la zona circostante alla ferita
  • idrata la pelle
  • mantieni un microclima umido con temperatura costante

per farlo, puoi aiutarti con delle garze

Questi accorgimenti possono aiutare la formazione del tessuto di granulazione. Al contempo prevengono la formazione di infezioni dello strato corneo: la tua ulcera non diventerà una ferita infetta.

Come si cura l’ulcera alla gamba?

Un’ulcera  alla gamba è un erosione più o meno profonda negli arti inferiori. Si parla di ulcera quando la ferita non guarisce da sola nel giro di 5-6 settimane. 

Che cosa può causare ferite croniche ulcerose? Urti accidentali, incidenti stradali, o brusche cadute.

Per curare questo tipo di trauma, esistono due tipologie di medicazione:

  • medicazione primaria (tradizionale o attiva)

a contatto diretto con la ferita 

  • medicazione secondaria, o avanzata

è una medicazione di fissaggio, che va a completare l’azione della medicazione primaria.

Per medicazione tradizionale si intende l’utilizzo di garze. Ne esistono diversi tipi a seconda dello scopo. Quale usare?

  • garze semplici

per tutti i tipi di ferite

  • garze antisettiche

per abbattere la carica microbica, in caso di ferite infette

  • garze secche, o grasse

mantengono l’ambiente secco per favorire la formazione del tessuto di granulazione e della crosta.

Quali sono invece medicazioni tradizionali attive? Ecco qualche esempio: 

  • acido ialuronico
  • regolatori della metalloproteinasi
  • collageno tipo I

Sono medicazioni avanzate:

  • schiume di poliuretano
  • idrogel
  • alginati
  • idrocolloidi
  • Idrofibre.

Come si cura l’ulcera venosa?

Scegliere la cura giusta è il primo passo per una corretta guarigione. Per l’ulcera venosa ti consiglio di utilizzare medicazioni avanzate. Le più indicate sono  le schiume di poliuretano. Queste sono adatte anche in caso di piaghe da decubito. Permettono al tessuto di granulazione di formarsi con maggior facilità.

Come trattare ulcere arti inferiori?

Per lesioni di tipo ulceroso agli arti inferiori non infette come, ad esempio, il piede diabetico, usa gli alginati. Si tratta di una medicazione avanzata con alta capacità di assorbimento dell’essudato.

Nel caso di ferita infetta agli arti inferiori rivolgiti al tuo medico. Lui saprà indicarti la giusta terapia per la guarigione.

Come capire se una ferita sta facendo infezione?

Ci sono alcuni segnali che possono suggerirti la natura della tua ulcera: come capire se è una ferita infetta?

  • dolore
  • gonfiore
  • arrossamento
  • calore
  • essudato giallo (pus).

Solo un opportuno esame istologico potrà confermarti la reale presenza di infezione.

Come si fa a far cicatrizzare una ferita?

Quando ti ferisci, il tuo organismo è in grado di attuare dei veri e propri meccanismi di rigenerazione tissutale. Per rimarginare una ferita vengono attivati una serie di fattori, detti “fattori di coagulazione del sangue”. Tra questi, i più importanti sono:

  • il fibrinogeno (fattore inattivo libero nel sangue)
  • la fibrina (forma attiva del fibrinogeno)
  • la trombina (forma attiva della protrombina).

Il processo di formazione del coagulo e del tessuto di granulazione è essenziale per l’arresto di un’emorragia. 

Cosa fare per una ferita infetta?

In caso di ferita infetta è molto importante identificare qual è l’agente eziologico che ha causato l’infezione.

Capire quale microrganismo è presente nella tua ferita infetta è importante per studiare una terapia ad hoc  per la completa guarigione. Come si procede?

  • biopsia del tessuto profondo
  • tampone quantitativo.

Come fare uscire il pus da una ferita?

Non avere fretta! Per guarire completamente un ferita ha bisogno dei suoi tempi. Forzare la fuoriuscita del pus  è un ostacolo nel processo di riparazione tissutale. Schiacciare la pelle o bucare la crosta non va bene. Così facendo rallenti solo la guarigione e aumenti il rischio di infezioni.  Solo il tuo chirurgo può farlo, se lo ritiene opportuno. 

Come rimuovere la fibrina?

Veniamo al dunque! Può capitare che la fibrina crei uno strato troppo spesso: una sorta di tappo formato da tessuto necrotico di coagulazione. Per rimuovere il tessuto necrotico fibrinoso si ricorre allo sbrigliamento, o debridment.

Ecco come rimuovere l’eccesso di fibrina:

  • Sbrigliamento autolitico

si serve di idrogeli e/o idrocolloidi; idratando e ammorbidendo il tessuto necrotico ne favorisce il distacco;

  • Sbrigliamento biologico

prevede l’uso di larve (della specie Lucilla Sericata); queste si nutrono del tessuto necrotico, ma non del tessuto vitale.

  • Sbrigliamento chimico

utilizza enzimi proteolitici esogeni (da piante) che digeriscono il tessuto necrotico, senza danneggiare il tessuto di granulazione (tessuto vitale). 

  • Sbrigliamento meccanico

si tratta di una tecnica di irrigazione e aspirazione della ferita. Comprende una serie di medicazioni particolari che sfruttano i principi dell’idroterapia: le medicazioni wet to dry, la terapia a getto d’acqua e le irrigazioni a pressione (alta o bassa). Lo sbrigliamento meccanico non è selettivo: oltre a rimuovere il tessuto necrotico, stacca anche il tessuto di granulazione. 

  • Sbrigliamento chirurgico

è il classico metodo chirurgico che prevede l’utilizzo di lame, bisturi o laser. Si esegue in sala operatoria.

Quali sono i fattori che possono determinare necrosi di una cellula?

La necrosi è un tipo di morte cellulare non controllata, improvvisa e non reversibile. È un vero e proprio trauma (stress acuto) che porta la cellula alla  morte.

Cosa accade? La membrana cellulare si disgrega e gli enzimi litici ne digeriscono i frammenti. La necrosi cellulare richiama citochine e mediatori dell’infiammazione: causa infiammazione dei tessuti circostanti.

Sono tanti i fattori che possono portare la cellula ad andare incontro alla necrosi: 

  • agenti fisici (il calore, il freddo, la compressione, le radiazioni, la corrente elettrica)
  • agenti chimici (sostanze tossiche, tossine virali o batteriche)
  • agenti biologici (infezione da parte di microrganismi patogeni).

Quando una ferita fa acqua?

Se il tuo taglio fa acqua non allarmarti, non è indice di una ferita infetta. Una lesione acuta rilascia normalmente del liquido incolore, molto simile all’acqua: questo è l’essudato.  A cosa serve l’essudato?

  • mantiene i tessuti idratati
  • permette la migrazione delle cellule per la riparazione dei tessuti
  • elimina le scorie attorno alla ferita
  • protegge da eventuali microrganismi patogeni
  • inibisce la crescita dei fibroblasti.

Le caratteristiche dell’essudato sono importanti per il tuo medico. Lo aiutano a capire se si è nella via di guarigione e se la medicazione è appropriata.

Come curare una ulcera cutanea?

Segui i consigli del tuo medico curante, solo lui saprà consigliarti la terapia giusta per la tua tipologia di ulcera. Cosa puoi fare nel frattempo? Mantieni la ferita pulita!

La detersione dell’ulcera è importante per una corretta guarigione e riduce il rischio di infezioni. 

Usa una soluzione fisiologica per pulire la tua ferita.

Come fermare l essudato?

In condizioni fisiologiche l’essudato favorire la guarigione della ferita. Stimola la rigenerazione dei tessuti e la formazione del coagulo.

Per piccole ferite scegli semplicemente i cerotti giusti! Quali? Devono essere traspiranti ed avere un buon livello di assorbenza.

Per un essudato abbondante ti consiglio medicazioni avanzate:

  • garze a idrofibra
  • schiume in poliuretano
  • poliacrilati
  • alginati di calcio.

Come rimuovere il tessuto necrotico?

Per rimuovere il tessuto necrotico puoi ricorrere alla tecnica di sbrigliamento, o debridement. A seconda del tipo di ferita, il tuo chirurgo può scegliere uno dei seguenti metodi già descritti:

  • Sbrigliamento autolitico
  • Sbrigliamento biologico
  • Sbrigliamento chimico
  • Sbrigliamento meccanico
  • Sbrigliamento chirurgico

Tra questi, lo sbrigliamento chirurgico è il più indicato in caso di ferite gravi. È anche il più veloce. Il chirurgo utilizzerà bisturi o lame al laser per rimuovere il tessuto necrotico in modo rapido e chiuderà la tua ferita.

In questa fase è importantissimo che la sala operatoria, i camici e gli strumenti utilizzati siano sterili. Il rischio che il tuo taglio si trasformi in una ferita infetta aumenta se non si rispettano i requisiti di igiene e sicurezza.

Come si chiama quella sorta di tappo che ricopre la ferita?

Quel coagulo che chiude la ferita è noto come tappo piastrinico. le piastrine (piccoli frammenti di cellule del sangue) si aggregano tra loro  formando un primo debole tappo (tappo piastrinico). In un secondo momento si forma la crosta.

Quando una ferita non si chiude?

Un’ulcera è per definizione una ferita che non rimargina in tempi brevi. Un’ulcera appare di colore rosso per la presenza del tessuto di granulazione. Per la gravità del danno tissutale, o per altri fattori, i tessuti danneggiati non rispondono bene agli stimoli rigenerativi. 

Cosa fare? In questo caso si ricorre a medicazioni avanzate:

  • alginati
  • poliuretani in schiume
  • idrogeli
  • idrocolloidi
  • idrofibre.

Hai altre domande su una corretta cicatrizzazione delle ferite a cui abbiamo dimenticato di rispondere?

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