Cosa mangiare dopo curva glicemica?

La glicemia. 

Quel valore delle analisi che tanto ci spaventa, perché poi il medico ci sgrida e ci dice che dobbiamo stare attenti a mangiare ed eliminare i nostri tanto amati dolci. Hai capito di cosa parlo, vero?

Sì. La glicemia alta può significare diabete. 

Tuttavia, esistono tante condizioni che possono far alzare la glicemia, che non significano che tu abbia il diabete.

La curva glicemica è un esame importante per la diagnosi di diabete.

Ma cosa mangiare dopo curva glicemica?

Curva da carico di glucosio: che cos’è?

Iniziamo dalle basi: che cos’è la curva glicemica?

Il nome tecnico di questa indagine è OGTT, cioè Oral Glucose Tolerance Test. In italiano si traduce in curva da carico orale di glucosio.

Si tratta di un test di routine che viene usato per valutare eventuali alterazioni del metabolismo del glucosio.

Quando si parla di alterazioni del glucosio, si parla di diabete mellito.

Ecco perché la curva da carico di glucosio è un esame importantissimo per la diagnosi del diabete.

Nel diabete, c’è un problema di funzionalità dell’insulina, l’ormone che serve a portare nelle cellule il glucosio che c’è in circolo, rendendolo disponibile per essere utilizzato come “carburante”.

L’insulina può non funzionare correttamente per due motivi:

  • Il pancreas ne produce poca. Questo accade nel diabete mellito di tipo 1
  • L’insulina c’è ma le cellule di fegato, muscoli e tessuto adiposo non sono abbastanza sensibili all’ormone. Si parla di insulino-resistenza ed è la causa del diabete mellito di tipo 2

In entrambi i casi, il metabolismo del glucosio è alterato e la glicemia (la concentrazione di glucosio nel sangue) risulta più elevata del normale.

Eseguendo la curva glicemica si somministra del glucosio e si vede come reagisce il corpo, misurando la glicemia.

Ecco perché l’esame consente di fare diagnosi di diabete mellito anche se la glicemia a digiuno sembra nella norma. 

ATTENZIONE

Se la glicemia a digiuno è superiore a 126 mg/dl si pone già la diagnosi di diabete e l’esame di curva glicemica è sconsigliato.

A cosa serve la curva glicemica?

La curva glicemica è un ottimo strumento per valutare la risposta dell’organismo alla somministrazione di carboidrati.

In particolare, la risposta al glucosio.

La curva da carico orale di glucosio non è un esame che viene richiesto di routine ma soltanto quando c’è un sospetto di diabete.

Qualora da semplici esami del sangue dovesse emergere un valore di glicemia troppo alto o un’emoglobina glicata elevata, questo pone il sospetto di alterato metabolismo del glucosio.

A questo punto, il medico curante potrà prescrivere questo test che permette di approfondire la condizione e svelare eventuali alterazioni non presenti a digiuno.

Hai presente l’elettrocardiogramma da sforzo che si fa per indagare il cuore sotto stress?

Il principio è lo stesso.

Si somministrano zuccheri e si misura il valore della glicemia in condizioni di “sforzo” metabolico.

In questo modo si ha un’idea di come risponde l’organismo ogni qual volta ingeriamo un pasto che contiene zuccheri e, se è presente un’alterazione, ci fa fare diagnosi di diabete.

Che cosa misura la curva glicemica?

Il glucosio è la principale fonte di energia del nostro corpo.

Ogni volta che mangiamo, gli alimenti vengono scomposti in acidi grassi, proteine e glucidi. Tutte queste sostanze possono subire delle trasformazioni e diventare glucosio.

Il glucosio può seguire due strade principali:

  • Essere immagazzinato nelle cellule – soprattutto quelle del fegato – sotto forma di glicogeno, oppure in altre forme di deposito
  • Essere utilizzato immediatamente dalle cellule dell’organismo per produrre energia

L’ormone che regola questi meccanismi è l’insulina, una specie di vigile urbano del glucosio.

L’insulina spinge il glucosio nelle cellule (soprattutto di fegato e tessuto adiposo), favorendo il suo deposito.

Nell’esecuzione della curva glicemica, il paziente beve una soluzione di acqua e zucchero, per valutare la risposta dell’organismo all’introduzione di glucosio.

Si misura poi come cambia la glicemia nelle due ore successive all’assunzione dello zucchero.

In base ai risultati si potrà valutare se il soggetto ha un alterato metabolismo glucidico, un’intolleranza al glucosio o una condizione di vero e proprio diabete.

ALTRI ORMONI

Nei momenti in cui bisogna usare molta energia, come nell’attività fisica, il corpo mette in circolo ormoni come l’adrenalina e il cortisolo che svolgono un’azione opposta all’insulina: mobilizzano il glucosio dalle cellule e lo portano nel sangue, così da essere utilizzato per l’attività muscolare.

Curva glicemica: come si esegue

La curva glicemica è un esame semplice da eseguire e per niente invasivo.

Non ha particolari controindicazioni, anche se chi vi si sottopone deve essere a conoscenza di un paio di cose.

Innanzitutto si utilizza un ago cannula che verrà mantenuto per tutto il test. È utile saperlo per tutte le persone che sono spaventate dagli aghi: dovrete stringere i denti.

L’altro aspetto è che il sapore della soluzione di acqua e zucchero ha un sapore estremamente dolce che ricorda quello della melassa e potrebbe dare nausea e fastidio allo stomaco.

  • Preparazione

Nei tre giorni precedenti al test da carico di glucosio bisogna assumere almeno 150 grammi di carboidrati al giorno.

Vanno sospesi tutti i farmaci e le terapie che vanno a interferire con il metabolismo del glucosio e che potrebbero alterare i risultati del test.

La mattina dell’esame è importante essere a digiuno da almeno 8 ore.

Bisognerebbe anche evitare di bere nei momenti immediatamente precedenti l’esecuzione della curva glicemica e durante l’esame stesso.

  • Svolgimento dell’esame

La prima cosa che si fa è la valutazione della glicemia a digiuno.

Ti faranno stendere su un lettino e inseriranno l’ago cannula in una vena del braccio, che serve per la misurazione della glicemia.

Si fa la prima misurazione della glicemia (a digiuno) e a questo punto inizia il test.

È il momento di bere la soluzione di acqua e zucchero: in ogni 300 ml di acqua sono sciolti circa 75 grammi di glucosio. Va bevuta tutta in circa 5 minuti.

Il test dura in tutto circa 2 ore.

In questo periodo di tempo si fanno altre misurazioni della glicemia, quattro in tutto: a 30, 60, 90 e 120 minuti dall’inizio del test.

I valori normali

I valori normali della glicemia variano molto in base al momento in cui andiamo a misurarli.

Generalmente, è importante valutare la glicemia a digiuno, dopo curva glicemica e quando si indaga un diabete gestazionale (in gravidanza).

Ma quand’è che la glicemia è normale e quando si può parlare di diabete?

Nella valutazione a digiuno possiamo avere:

  • Glicemia normale: compresa tra 70 e 99 mg/dl
  • Glicemia bassa: sotto i 70 mg/dl
  • Glicemia alta (pre-diabete): tra 100 e 126 mg/dl
  • Diabete: valori superiori a 126 mg/dl

Questi sono i valori basali. 

Cosa significa? Che se sei andato a fare le analisi la mattina alle 8, hai rispettato il digiuno e comunque trovi una glicemia superiore a 126 mg/dl, il medico porrà diagnosi di diabete senza bisogno di altre conferme come la curva insulinemica.

Se invece la glicemia è borderline, si esegue la curva glicemica. 

In questo caso i valori normali saranno:

  • Glicemia normale: sotto 140 mg/dl
  • Glicemia alta (pre-diabete o ridotta tolleranza glucidica): tra 140 e 200 mg/dl
  • Diabete: valori superiori a 200 mg/dl

Nel caso di diabete gestazionale i valori normali variano in base al tempo della misurazione.

Vediamo nel dettaglio:

  • Glicemia al tempo 0: valori inferiori a 92 mg/dl
  • 60 minuti: valori inferiori a 180 mg/dl
  • 120 minuti: valori inferiori a 155 mg/dl
  • 180 minuti: valori inferiori a 140 mg/dl

Valori alterati: le cause

Non è solo il diabete che può alterare i valori della glicemia.

Il diabete è una malattia che coinvolge la produzione dell’insulina, che è SOLTANTO UNO degli ormoni coinvolti nella regolazione della glicemia.

Esistono tante condizioni patologiche che possono alterare il metabolismo degli zuccheri, che possono dare un aumento della glicemia a digiuno.

Vediamo le principali condizioni che possono dare un rialzo della glicemia:

  • Uso di farmaci cortisonici
  • Infezioni
  • Diabete gestazionale
  • Obesità
  • Acromegalia (una patologia ipofisaria che aumenta la produzione di ormone della crescita o GH)
  • Sindrome di Cushing (aumentata produzione di cortisolo)
  • Ipertiroidismo
  • Patologie renali croniche
  • Pancreatite
  • Varie patologie che portano a malassorbimento
  • Stress acuto
  • Alcuni tumori

ALTRE CAUSE

Ci sono altri farmaci che possono provocare un innalzamento della glicemia. Fra questi compaiono i farmaci steroidei, i beta-bloccanti (usati per patologie cardiache) e i farmaci antipsicotici.

Curva glicemica in gravidanza

Esiste un tipo particolare di diabete, il diabete gestazionale che può comparire durante la gravidanza.

Così come insorge, solitamente scompare dopo la fine della gestazione.

Anche per la diagnosi e il controllo del diabete gestazionale si fa la curva da carico di glucosio, anche se ci sono delle piccole differenze.

L’esame viene prescritto di solito dal ginecologo che segue la futura mamma, di fronte a delle analisi del sangue che fanno porre il sospetto di un’alterazione del metabolismo degli zuccheri.

Il test si fa abitualmente tra la 24° e la 26° settimana di gravidanza.

I fattori di rischio che possono porre l’indicazione di sottoporsi alla curva glicemica in gravidanza sono:

  • Età maggiore o pari a 35 anni
  • Familiarità per diabete in familiari di primo grado
  • Macrosomia fetale (peso del nascituro > 4,5 kg) in gravidanze precedenti
  • Sovrappeso/Obesità (BMI ≥25 kg/m2)

Nel caso si sia diagnosticato già un diabete gestazionale in una gravidanza precedente, il controllo va anticipato tra la sedicesima e la diciottesima settimana.

Il test avviene in modo analogo rispetto a quanto già descritto.

Se dopo 60 minuti si riscontra una glicemia maggiore di 140 mg/dl, si passa alla fase successiva.

Questa prevede l’uso di una soluzione più concentrata di glucosio, che servirà a confermare la diagnosi di diabete gestazionale.

5 alimenti utili contro la glicemia alta

Ed eccoci ai consigli pratici su cosa mangiare in caso di glicemia alta.

Ci sono numerosi alimenti che si sono dimostrati estremamente utili nel combattere la glicemia alta.

Ovviamente, nel caso la glicemia elevata dipenda da una patologia sottostante, non bastano questi cibi e occorre abbinare una terapia farmacologica adeguata al trattamento del diabete.

Vediamo quali sono i 5 principali alimenti contro la glicemia alta!

Asparagi

Molti studi hanno dimostrato che le fibre sono delle alleate formidabili nel mantenimento della glicemia entro i livelli di guardia.

Gli asparagi sono uno degli ortaggi più ricchi di fibre in assoluto.

Accanto alle fibre, posseggono numerose vitamine e antiossidanti e si sono dimostrati ottimi nel ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue.

Sembra che questo effetto dipenda dalla combinazione di fibre e antiossidanti.

Mirtilli

I mirtilli e la frutta rossa in genere è utilissima nel controllo della glicemia.

Queste piccole bacche blu contengono grosse quantità di antocianine, un pigmento che conferisce loro il caratteristico colore bluastro e che ha importanti proprietà ipoglicemizzanti.

Semi di lino

Inserire i semi di lino nella dieta è davvero un’ottima idea per abbassare la glicemia.

Possono essere messi nell’insalata oppure inclusi nei prodotti da forno (meglio se realizzati utilizzando farine integrali).

Numerosi studi hanno dimostrato che le proprietà antiossidanti dei semi di lino aiutano a regolare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.

Ma non finisce qui.

Spesso la glicemia alta va a braccetto con l’aumento del colesterolo cattivo LDL.

I semi di lino si sono dimostrati efficaci anche nel ridurre il colesterolo cattivo, normalizzando il profilo lipidico.

Cannella

Pare che la cannella abbia un effetto di modulazione nella secrezione di insulina.

Se la glicemia alta non dipende da una carenza assoluta di insulina, la cannella può aiutare molto nel mantenere la concentrazione di glucosio nel sangue nei livelli normali.

Puoi farci delle tisane e usarla come aromatizzante nei dolci o in alcune ricette salate.

Broccoli

I broccoli sono utilissimi nel controllo del peso, noto fattore di rischio per lo sviluppo del diabete.

Inoltre hanno una grande quantità di fibre che li rende attivi nella riduzione della glicemia, grazie anche alla presenza di un particolare composto, il sulforafano, dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Magari non piaceranno ai bambini ma per gli adulti sono un alimento davvero FORMIDABILE!


Fonti: