Come respirano gli anfibi in acqua?

Gli anfibi sono esseri affascinanti che hanno saputo adattarsi perfettamente al loro habitat.

Si tratta di vertebrati a sangue freddo, che non sono in grado di regolare il calore corporeo: la loro temperatura varia in base all’ambiente in cui si trovano. Ecco perché hanno bisogno di un clima caldo o temperato.

Ma se c’è qualcosa che cattura davvero l’attenzione di questi animali è il tipo di respirazione, che varia nel corso della loro vita.

Ad esempio, sai come respirano gli anfibi in acqua?

Come respirano gli anfibi?

Il modo in cui gli anfibi respirano è direttamente correlato all’ambiente in cui si trovano: in acqua o sulla terraferma. E il loro sistema respiratorio si evolve durante la crescita.

Si possono identificare quattro diverse forme di respirazione: branchiale, cutanea, buccofaringea e polmonare.

Quando nascono sono animali acquatici, ma quando crescono trascorrono la maggior parte della loro vita sulla terra.

Come respirano gli anfibi scuola primaria?

La respirazione degli anfibi avviene sia con i polmoni che attraverso la pelle. È però diversa in base allo stadio della vita e della specie.

Nella fase acquatica, quando sono larve, gli anfibi respirano attraverso le branchie come i pesci.

Da adulti, vivono in un ambiente terrestre e respirano con i polmoni. Ma poiché questi organi sono semplici, alla respirazione polmonareaffiancano quella attraverso la pelle.

La loro pelle è molto sottile e deve essere necessariamente umida: solo così l’ossigeno riesce a passare e a raggiungere il sangue, per essere trasportato in tutto il corpo.

Perché gli anfibi conducono una vita doppia?

Durante la loro prima fase della vita gli anfibi vivono in acqua.

Man mano che crescono subiscono una metamorfosi (vale a dire una trasformazione): perdono la coda, le dimensioni dei loro arti aumenta e al posto delle branchie si sviluppano i polmoni.

A quel punto riescono a raggiungere la terraferma, dove trascorreranno la maggior parte della loro “seconda vita”.

Come respira la rana in acqua?

La rana non può rimanere sott’acqua per tutto il tempo. gli scambi di gas che attuano attraverso la pelle non sono infatti sufficienti per ossigenare adeguatamente il corpo.

Quindi ha bisogno di uscire di tanto in tanto per respirare, perché altrimenti non riuscirebbe a sopravvivere.

Come si respira sott’acqua?


Domande correlate

Come respira la rana?

Per capire come funziona il sistema respiratorio della rana dobbiamo focalizzare i vari stadi della sua vita.

  • Respirazione del girino

Quando nascono, questi anfibi hanno una forma larvale chiamata girino, che ricorda quella di un piccolo pesce.

I girini vivono nell’acqua e respirano attraverso le branchie, che sono posizionate su entrambi i lati della testa. La respirazione avviene in questo modo:

  • l’acqua entra nella bocca, passa attraverso la faringe e bagna le branchie
  • passa poi attraverso delle minuscole ciglia, che ne rimuovono le impurità. In questa fase avviene lo scambio di gas tra l’acqua (ricca di ossigeno) e il sangue dell’animale (ricco di anidride carbonica)
  • infine, l’ossigeno entra nei vasi sanguigni, mentre l’anidride carbonica viene ceduta all’acqua.

A questo punto, l’acqua viene espulsa dal corpo.

  • Respirazione della rana

Quando i girini si trasformano in rana, diventano animali con due doppie respirazioni:

La respirazione cutanea, detta anche tegumentaria, consiste in uno scambio gassoso che avviene direttamente tra la pelle (superficie corporea) e l’ambiente esterno.

L’ossigeno penetra nella pelle dell’animale, mentre l’anidride carbonica viene rilasciata nell’ambiente.

Perché la rana non può vivere nel mare?

La rana respira anche attraverso la pelle, che assorbe oltre la metà dell’ossigeno necessario alla sua sopravvivenza.

Nel momento in cui il sale del mare viene a contatto con la sua pelle assorbe l’acqua, impedendo all’animale di respirare. L’acqua è infatti l’elemento necessario a mantenere umida la cute: una condizione essenziale per lo scambio dei gas.

Senza contare che il sale provoca un dolore fortissimo alla rana, perché la sua pelle non ha un rivestimento protettivo ed è quindi particolarmente sensibile.

È un po’ come se gettassimo sale su una ferita aperta.

Che cosa distingue i rettili dagli anfibi?

Gli anfibi subiscono una metamorfosi che li porta a cambiare il loro habitat naturale nel corso della crescita: passano così dall’acqua alla terra, sviluppando un sistema respiratorio che consente loro di vivere in entrambi gli ambienti.

I rettili hanno invece un sistema respiratorio esclusivamente polmonare e vivono sulla terra in tutte le fasi della loro vita. Inoltre, a differenza degli anfibi, hanno una pelle spessa, secca e impermeabile.

Quanti sono gli invertebrati?

In natura esistono circa 33 diverse specie di invertebrati.

Tuttavia in genere solo otto di questi sono citati nei libri di testo, vale a dire:

  • poriferi (ovvero le spugne)
  • artropodi (fra cui i crostacei)
  • echinodermi (come i ricci marini)
  • celenterati (che comprendono le meduse)
  • molluschi (incluse le seppie e le lumache)
  • anellidi (come ad esempio i lombrichi)

Quando sono comparsi gli anfibi sulla terra?

I primi anfibi animali sono apparsi nel periodo Devoniano, nel Paleozoico, circa 350-400 milioni di anni fa.

Quante specie di anfibi esistono?

Ci sono più di seimila e settecento le specie di anfibi conosciute nel mondo e ce ne sono ancora molte da scoprire!

Che cosa mangiano le rane?

Le rane sono animali carnivori ma non cacciano come gli altri animali. Rimangono immobili in attesa che la loro preda si avvicini.

A quel punto estraggono la loro lunga lingua appiccicosa e la catturano in un batter d’occhi.

Le specie più piccole si nutrono di insetti, vermi, ragni e lumache, mentre quelle più grosse possono mangiare pesce, piccoli serpenti, lucertole e roditori.

Dove vivono gli anfibi?

La maggior parte degli anfibi vive in ambienti umidi, come foreste, paludi e acquitrini.

Le specie che vivono in un ambiente secco di solito si nascondono in tane e tra le foglie per la maggior parte della giornata.

Questa umidità è fondamentale per mantenere la pelle idratata e per effettuare lo scambio di ossigeno e anidride carbonica durante la respirazione.

Com’è fatta la pelle degli anfibi?

La pelle degli anfibi è umida priva di squame ed è molto permeabile all’acqua e all’aria. Per mantenerla così, hanno delle ghiandole che producono muco.

Sulla pelle sono presenti anche delle sostanze velenose che fungono da protezione contro i predatori.

Il veleno viene solitamente rilasciato per azione meccanica, quando un animale aggressivo entra in contatto con la ghiandola.

Cosa mangiano gli anfibi?

La dieta degli anfibi è molto varia e dipende dalla specie e dallo stadio di vita.

Le larve possono essere erbivore, onnivore o carnivore. Nella fase adulta, gli anfibi sono carnivori e possono nutrirsi di insetti, ragni, lombrichi e altri piccoli animali.

Che differenza c’è tra rane e rospi?

I rospi sono diversi dalle rane in quanto la loro pelle è ruvida e secca, a differenza della consistenza liscia e umida del corpo delle rane.

Sono esperti di mimetizzazione ma, allo stesso tempo, sono facilmente riconoscibili dal loro inconfondibile gracidio.

Le rane hanno i denti?

No, le rane non hanno denti. Hanno invece una lunga lingua appiccicosa con la quale catturano la loro preda e la introducono nella cavità orale per ingoiarla intera.

Cosa mangiano i girini?

I girini si nutrono di piante e alghe che crescono nell’acqua.

Man mano che si sviluppano le loro abitudini alimentari cambiano, fino a diventare carnivori una volta che diventano adulti.

Quando mangiano le rane?

Le rane in genere cacciano di notte e i loro enormi occhi servono a individuare più facilmente la preda quando è buio.

Di giorno invece si nascondono in luoghi freschi e dormono.

Perché le rane gracidano?

Lo scopo del gracidare è attirare una compagna per l’accoppiamento. Solo i maschi lo fanno, le femmine sono mute.

Alcune specie hanno due diversi tipi gracidi: uno per attirare la femmina e un altro per avvertire un maschio rivale nel caso si avvicini troppo.