Come controllare la propria situazione creditizia?

Gli Italiani sono ancora un popolo di risparmiatori?

Forse un tempo, ma oggi la pur debole ripresa economica crea una sensazione di fiducia diffusa. E sono in tanti a richiedere prestiti per comprare a rate ogni tipo di bene.

Tuttavia a fronte di diversi miliardi di crediti al consumo erogati, capita non di rado di saltare una o due rate.

Si finisce così nella lista dei cattivi pagatori.

Quindi, come controllare la propria situazione creditizia?

Come vedere se ci sono finanziamenti a mio nome?

È possibile verificare la propria situazione attraverso l’accesso ai Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC).

Si tratta di archivi che raccolgono informazioni sui finanziamenti richiesti e ottenuti dai consumatori e dalle imprese.

Costituiscono una sorta di “referenza” nel momento in cui si ha la necessità di richiedere un nuovo credito a banche e società finanziarie.

Esistono diversi Sistemi di Informazioni Creditizie, uno tra questi è il SIC del CRIF (o Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) chiamato anche EURISIC.

Che cosa è l’eurisic?

L’Eurisic è una società privata che ha in gestione un sistema di informazioni creditizie, come quelle relative ad eventuali posizioni debitorie delle persone censite.

La presenza in questo archivio non è necessariamente un “sintomo” per essere etichettati come “cattivi pagatori”.

È infatti prevista la raccolta di ogni genere di informazioni relative ai finanziamenti richiesti ed erogati a soggetti privati e ad aziende, indipendentemente dal fatto che il rimborso sia stato regolare o no.

L’obiettivo di questo sistema è di esaminare in modo oggettivo l’affidabilità del profilo creditizio del soggetto interessato.

Tieni presente che la segnalazione in EURISC senza il consenso dell’interessato può avvenire solo se le informazioni creditizie sono negative.

Se invece sono positive possono essere inserite in archivio solo con il beneplacito della persona coinvolta.

Come vedere la propria CRIF?

Per conoscere i tuoi dati o chiedere una loro modifica sulle banche dati gestite da CRIF, è necessario inoltrare il modulo online specifico per privati o aziende.

CRIF ti invierà la lettera di risposta all’indirizzo e-mail o postale che avrai indicato nella richiesta, entro 30 giorni dalla ricezione della tua documentazione completa (modulo firmato e documenti identificativi).

Se viene esercitato il diritto di accesso, nella lettera di riscontro viene indicato qual è l’eventuale contributo spese da versare a CRIF.

Il servizio è infatti gratuito per le persone fisiche (in base al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati UE 2016/679), mentre per le aziende è pari a:

  • 4 euro ( inclusa l’Iva), nel caso in cui vengano rilevate informazioni (si veda la sentenza del Tribunale civile di Bologna n° 2841/14)
  • 10 euro (sempre inclusa l’Iva), nel caso in cui non sia presente alcuna informazione (si può consultare a questo proposito il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali del 23 dicembre 2004, n° 14).

Come vedere la propria CRIF gratis?

Per effettuare il controllo della posizione CRIF gratuito si può seguire tutto il procedimento di richiesta direttamente sulla piattaforma online dedicata.

Il sito che offre questo servizio è: www.modulorichiesta.crif.com

Per avere diritto alla gratuità del servizio è necessario che il richiedente sia una persona fisica (per le aziende è infatti a pagamento).

Dopo aver effettuato la tua scelta, ti apparirà un modulo in base al profilo prescelto, da compilare con i propri dati anagrafici e con la richiesta che si desidera inoltrare.

È possibile scegliere se ricevere la visura con posta ordinaria oppure via mail in formato pdf.

Quanti anni devono passare per essere cancellati dal CRIF?

Anche nel caso si venga iscritti nella lista dei cattivi pagatori CRIF (inserimento che non è soggetto a notifica), non si è segnalati per tutta la vita.

Si ha sempre la possibilità di aggiornare, rettificare e cancellare le informazioni non corrette o che sono cambiate nel tempo.

La tempistica necessaria per non essere più considerati dei cattivi pagatori dai sistemi informatici della CRIF è strettamente legata al tipo di violazione compiuta:

  • se il ritardo di pagamento è equivalente a una o due rate mensili, la cancellazione dei dati entrerà in atto dopo un anno dalla comunicazione di regolarizzazione, a patto che durante quel periodo i i pagamenti risultino sempre regolari
  • se il ritardo è pari a tre o più rate (anche se poi vengono pagate), la cancellazione dei dati avverrà dopo ventiquattro mesi a partire dalla comunicazione di regolarizzazione della banca che concede il prestito (a patto che, in quel periodo, i pagamenti siano stati sempre regolari)
  • nei casi più gravi di mancato rimborso del finanziamento, i dati negativi rimangono nel database CRIF fino alla data di estinzione prevista e per i successivi 36 mesi
  • in tutti i casi è previsto un limite massimo oltre il quale conservare i dati: cinque anni dalla data di scadenza del contratto di finanziamento.

Centrale rischi CRIF – Cattivo pagatore


Domande correlate

Perché bisogna far attenzione alle rate?

L’attitudine a pagare a rate è un comportamento ormai abituale anche nel Belpaese che ha cosi adottato i modelli consumistici più sfrenati come quello americano.

A far la parte del leone, infatti, è il credito al consumo, cioè l’acquisto a rate di beni e servizi quali auto, moto, mobili, elettronica ed elettrodomestici ma anche viaggi.

Prima di sottoscrivere un acquisto a rate e firmare un contratto occorre però fare un po’ di conti:

  • se hai già un mutuo da pagare o un prestito personale, è bene considerare la rata mensile e sommarla a quella che si dovrebbe pagare per il nuovo iPhone o personal computer
  • se ti accorgi che il debito potrebbe ammontare a oltre un terzo del tuo reddito mensile è meglio lasciar perdere

Tieni presente che nel caso di mancato pagamento (o di ritardo) di una o più rate ti complica la vita.

Avrai difficoltà di accesso al credito in futuro, perché vieni segnalato tra i cattivi pagatori nelle Centrali rischi consultate dalle finanziarie e dalle banche prima di farti nuovamente credito.

Meglio quindi non avere un passato da debitori!

Cosa succede quando si viene segnalati alla Banca d’Italia?

La Banca d’Italia gestisce una propria banca dati, la Centrale Rischi (CR).

Si tratta di un archivio che accoglie informazioni riguardanti i debiti delle famiglie e delle imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario.

La CR è alimentata dalle informazioni che gli intermediari (banche, società finanziarie e altri intermediari) trasmettono in relazione ai crediti della propria clientela.

Nella Centrale dei Rischi è censito l’intero andamento (potremmo dire… lo stato di salute!), di tutti i rapporti intrattenuti tra banche e clienti. Non vi sono quindi contenuti solo i casi negativi.

I dati trasmessi fanno riferimento al valore del rapporto:

  • il cliente viene segnalato se l’importo che deve restituire all’intermediario è di 30mila euro e oltre
  • se il cliente è in sofferenza, la segnalazione avviene a partire da 250 euro

Di particolare rilievo sono le segnalazioni che riguardano una temporanea difficoltà del cliente che è costretto a ritardare i pagamenti (incaglio) e le sofferenze nella quale la riscossione del credito è incerta.

Siccome sta alla banca valutare le due situazioni sullo stato del credito, nel momento in cui il banchiere segnala una situazione di incaglio espone il cliente al rischio di non vedersi accordare nuove linee di credito da altre banche, anche se nel frattempo il soggetto è nuovamente in grado di adempiere ai propri obblighi.

Poiché la sofferenza presuppone un livello di insolvenza grave, la segnalazione presso la CR di Banca d’Italia richiede una valutazione da parte della banca segnalante della situazione patrimoniale del cliente.

Cosa comporta la segnalazione alla Centrale Rischi?

Se si viene segnalati alla Gestione Rischi di Banca d’Italia, si possono vedere revocate le linee di credito aperte a nome del debitore.

C’è inoltre l’impossibilità di accedere ad ulteriori finanziamenti e di usare altre forme di credito, oltre al divieto di utilizzare le carte di credito.

Come si toglie la segnalazione di sofferenze alla banca d’Italia?

La segnalazione di una posizione a sofferenza di cattivo pagatore quanto dura?

Questa non è più dovuta quando:

  • cessa l’insolvenza
  • si procede al rimborso (da parte del debitore o eventualmente da terzi)
  • il credito è ceduto a terze parti
  • l’intermediario ha preso definitivamente atto della irrecuperabilità dell’intero credito oppure ha rinunciato ad attivare o proseguire azioni di recupero
  • il credito è interamente prescritto