Ascesso perianale come farlo scoppiare?

Diciamolo: ognuno di noi è molto geloso delle sue parti intime, in particolare quando si parla del… popò!

Molte persone sono spaventate dall’esecuzione di esami come l’esplorazione rettale o l’ecografia transanale.

Si tratta di esami totalmente indolori, che però portano con sé una componente di inibizione psicologica che spinge i pazienti a rimandare i controlli, aggravando così la problematica che li affligge, come nel caso dell’ascesso perianale.

Oggi cerchiamo di capire questo: ascesso perianale, come farlo scoppiare?

Che cos’è un ascesso perianale?

Similmente agli altri ascessi, l’ascesso perianale è una sacca ripiena di pus, che si forma nella zona ano-rettale.

Ma come si forma l’ascesso perianale?

A livello della giunzione anorettale ci sono tante piccole ghiandole che possono infiammarsi a causa di un’infezione batterica.

La mucosa dell’ano e del retto è sempre esposta al materiale fecale che ha una grande carica batterica e può capitare che una delle ghiandole si vada ad infettare, senza un motivo ben preciso.

L’ascesso, infiammato e dolorante, si fa strada nei tessuti che circondano l’ano, fino ad aprire una comunicazione con l’esterno.

Quando questo non accade, bisogna praticare un’incisione, così da far spurgare l’ascesso e ridurre la sintomatologia.

In entrambi i casi, il materiale purulento viene così espulso ma spesso non avviene una completa cicatrizzazione della lesione.

Rimane così un piccolo tramite, un canale che mette in comunicazione l’interno del canale anale e l’esterno, a livello della zona glutea, che prende il nome di fistola perianale.

La fistola quindi non è altro che l’evoluzione di un ascesso, un tunnel tra ano e cute che rimane aperto e continua a espellere piccole quantità di pus e feci.

Alcuni ascessi possono rimarginarsi totalmente e non è detto che diano luogo a fistole: solo il 50% degli ascessi darà luogo a fistole.

Quando l’orifizio esterno della fistola si chiude spontaneamente, si può andare incontro ad ascessi ricorrenti.

I sintomi

I sintomi dell’ascesso perianale sono piuttosto caratteristici e consistono in:

  • Rossore
  • Dolore, spesso pulsante
  • Gonfiore intorno all’ano

A questi sintomi possono esserci anche segni di infezione sistemica, che sono:

  • Febbre
  • Spossatezza
  • Dolori articolari
  • Brividi
  • Sudorazione

Quando l’ascesso si apre la strada verso l’esterno (o dopo essere stato inciso dal medico) si apre la comunicazione con la cute, cioè la fistola.

I sintomi della fistola perianale sono:

  • Permanenza di un forellino in prossimità dell’ano
  • Prurito e irritazione della cute perianale
  • Secrezioni (il paziente trova gli indumenti intimi sporchi di pus o feci in corrispondenza dell’orifizio della fistola

Laddove la fistola si chiuda spontaneamente (ma solo sul versante esterno) possono ricomparire tutti i segni e i sintomi dell’ascesso.

Visite specialistiche

Se sospettiamo un ascesso o una fistola, a chi possiamo chiedere aiuto?

Per prima cosa, è bene contattare il nostro medico di medicina generale, che saprà aiutarci a riconoscere i sintomi e indirizzarci verso lo specialista giusto.

Nel caso di ascessi, fistole e patologie perianali, lo specialista più indicato è il proctologo, ma anche il gastroenterologo può essere una valida alternativa.

Radiologia e Diagnostica

La diagnosi della fistola e dell’ascesso si basa su pochi esami estremamente mirati.

Si parte con l’anamnesi, in cui il medico chiede al paziente i sintomi che avverte.

È importante anche comunicare eventuali patologie concomitanti, come una malattia infiammatoria cronica intestinale (Morbo di Crohn o Rettocolite Ulcerosa).

Dopodiché, il medico procederà all’ispezione.

Il paziente viene posto disteso su un fianco e si procede all’osservazione della mucosa anale, per ricercare gonfiore, rossore o il forellino di uscita della fistola.

Seguirà poi la parte più temuta della visita: l’esplorazione rettale.

In realtà non c’è assolutamente niente da temere. Il medico indosserà un guanto e lubrificherà accuratamente il dito prima di inserirlo nell’ano. Non si avvertirà nessun dolore.

All’esplorazione rettale si può associare l’anoscopia, che permette di studiare meglio il canale anale.

Se tutti questi gesti diagnostici pongono il sospetto di un ascesso o di una fistola, si può procedere, se necessario, con la radiologia.

L’esame principe per lo studio della fistola perianale è l’ecografia transanale.

Si introduce nel canale anale una sonda ecografica del diametro di un dito indice.

Questa sonda permette di studiare la parete di ano e retto a 360°, così da individuare le raccolte di pus e gli eventuali tragitti delle fistole, che possono essere tortuosi e ramificati.

Anche la risonanza magnetica è un esame molto accurato. 

Tuttavia è molto costoso e viene riservato soltanto a casi particolarmente complessi in cui non l’ecografia transanale non risulti soddisfacente.

Chirurgia

  • Trattamento dell’ascesso perianale

Il trattamento dell’ascesso perianale è una procedura piuttosto semplice.

Consiste nell’incisione della cute che lo copre e nel drenaggio del pus contenuto nella cavità ascessuale.

Si svolge in regime ambulatoriale, con anestesia locale.

Se si tratta di ascessi piccoli e circoscritti, può anche bastare una terapia antibiotica

Tuttavia, gli antibiotici non riescono a penetrare bene in un ascesso più ampio di 2 cm di diametro.

Quando gli ascessi sono molto estesi, può essere necessaria l’ospedalizzazione con un intervento chirurgico in sedazione profonda.

  • Trattamento della fistola perianale

Il trattamento della fistola perianale è sempre chirurgico.

La scelta della tecnica chirurgica dipende dal tragitto che percorre la fistola e dalla localizzazione della stessa.

L’intervento più sicuro è la fistulotomia: si incide la cute e la fistola viene “messa a piatto”, lasciandola poi rimarginare.

La fistulotomia non è adatta al trattamento delle fistole “alte”, perché per raggiungerla con l’incisione bisognerebbe recidere una porzione ampia degli sfinteri.

Questo potrebbe esitare in una delle complicanze più temibili di questo intervento: l’incontinenza fecale.

Per il trattamento delle fistole non trattabili con fistulotomia, sono stati ideate tecniche alternative, come:

  • Il setone: sezione più lenta della cute tramite un filo teso inserito nella fistola
  • LIFT, o legatura transfinterica del tramite fistoloso
  • Colle di fibrina
  • Plug
  • Fistuloscopia
  • Trattamento laser

Tutti questi trattamenti hanno un tasso di recidiva molto elevato.

Check up e Prevenzione

Non sono previsti dei trattamenti di prevenzione per fistole e ascessi perianali.

Per evitare la formazione di un ascesso è buona norma applicare quotidianamente una corretta igiene intima e avere una dieta bilanciata.

Se compaiono i sintomi classici dell’ascesso perianale, specie quando accompagnati da febbre e brivido, bisogna contattare subito il medico di famiglia, per poter trattare la lesione precocemente.

Cyberknife

Il cyberknife è un dispositivo radiochirurgico costituito da un acceleratore lineare miniaturizzato, montato su un braccio robotizzato.

Questo strumento è in grado di localizzare con grande precisione la lesione e riesce a seguirla anche se il paziente svolge movimenti fisiologici, come respirare.

Ad oggi, il cyberknife viene utilizzato quasi esclusivamente nel trattamento dei tumori.

Non è una tecnica applicabile per il trattamento della fistola perianale.

Fisioterapia e Riabilitazione

Gli esercizi di fisioterapia sono poco utili nel trattamento dell’ascesso e delle fistole perianali.

Tuttavia, gli esercizi di rafforzamento del pavimento pelvico possono avere numerosi benefici nel mantenimento della continenza dopo l’intervento di fistulotomia.


Fonti: